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Barcade: la guerra dei diritti


In America si possono trovare centinaia di migliaia di cabinati originali dell’era d’oro degli Arcade. Parliamo di una data compresa tra il 1978 e il 1983, dove in quest’ultimo anno la crescita esponenziale ha portato a saturare il mercato e ad allontanare i giovani dalle sala giochi. Molti di questi mobili furono convertiti in giochi nuovi, infatti le aziende di produzione progettavano dei kit da inserire nei vecchi cabinati cambiando gli adesivi laterali, il pannello di controllo, il marquee (il plexiglass con il titolo del gioco sopra al monitor), il bezel (il vetro del monitor) e ovviamente la scheda gioco. 

Tipico esempio di conversione di un cabinato originale Nintendo di Donkey Kong in un kit di Neo Geo con MVS
Altro esempio di conversione. Un mobile Dragon’s Lair Cinematronics convertito in Rastan della Taito

Con questo sistema molti mobili sono stati completamente ricondizionati e hanno lavorato per moltissime altre ore causando perdite complete di monitor o di altoparlanti prontamente sostituiti dai gestori. Questo ha portato ad un continuo disassemblaggio dei mobili originali privandoli di ogni suo pezzo originale. Anche il legno veniva ridipinto o rivestito per rendere irriconoscibile il vecchio gioco. Nel 1984 Namco presentò il suo primo gioco con lo standard Jamma, un connettore che prevede la standardizzazione di tutte le schede gioco indipendentemente dal suo produttore. Questo fu il colpo di grazia per i mobili dedicati che vennero prodotti sempre in quantità minori. Un esempio che rende bene l’idea è Atari. Nel 1979 produsse il suo videogioco più venduto di tutti i tempi, Asteroids. Ne produssero circa 20.000 esemplari. Dieci anni dopo, alla fine degli anni 80 produssero un bellissimo mobile chiamato Escape From The Planet Of The Robot Monsters di cui solo 371 esemplari erano dedicati e 1.000 erano kit di conversione.

A confronto il mobile del 1989 Escape From The Planet Of The Robot Monsters e Asteroids del 1979

Anche se moltissimi mobili dedicati sono stati distrutti resta comunque una grande quantità di cabinati originali dedicati stivati in magazzini enormi in attesa di essere rimessi in gioco. Vista questa grande quantità di materiale arcade molti imprenditori hanno voluto far tornare la voglia della Golden Age investendo in locali pubblici a tema.

16 Bit Arcade
Tipico locale Barcade a Columbus in Ohio

Tra i primi ad investire in locali a tema arcade sono stati degli imprenditori del North Carolina i quali sono stati i primi a chiamare il loro locale Barcade nel lontano 1999. L’innovazione era quella di offrire alla clientela la possibilità di giocare ai videogiochi dell’Era D’Oro oltre ad offrire concerti dal vivo, bevande e ottimi pasti.

I co-proprietari del Kings Benjamin Barwick, Paul Siler, Steve Popson e Cheetie Kumar

Da li a poco molti copiarono l’iniziativa e i bar cominciarono a chiamarsi Barcade. Oltre al modo di fare impresa si era copiato il nome del locale, quasi fosse stato più il nome che l’idea a fare successo. Nel 2004 Paul Kermizian,Kevin e Scott Beard e Pete Langway, fondano un locale simile al Kings Barcade ma lo chiamano con il solo nome Barcade e decidono di registrare il marchio, oltre che per gli Stati Uniti anche per Australia, Canada, Cina e Corea. Nel frattempo Kings chiude perché il locale, insieme ad altri, è stato acquistato per diventare un parcheggio. 
Nel Frattempo Barcade Inc. di Paul e soci diventa sempre più grande e continua ad aprire filiali in molte città. Allo stesso tempo cita in tribunale un centinaio di locali ogni anno per violazione dei diritti sul marchio appena registrato. Nel 2007 Kings Barcade trova un altro locale dove aprire e mette la sua storica insegna. Un anno dopo però, si trova a dover difendersi in tribunale per aver usato il nome da lui inventato ma mai registrato. Visto che è rimasto chiuso per diversi anni, non ha la possibilità di dimostrare in giudizio l’appartenenza di diritto del nome Barcade. 

Tipico Barcade americano dove potersi rilassare con una birra e una partita a videogames

Dal 2011 il marchio Barcade è stato usato illegalmente per almeno 200 volte ogni anno fino al 2018 e tutti i locali aperti con suddetto nome hanno dovuto cambiare immediatamente il nome del loro locale. 

Una serata tipica in un Barcade Americano

Arriviamo ai giorni nostri. Un imprenditore di nome Shawn Thornton è a pochi giorni dall’apertura del suo nuovo Barcade e via Facebook ha già un bel po’ di seguaci pronti ad andare a divertirsi nel nuovo locale a Fort Wayne (Indiana) che si chiamerà Double Dragon Barcade. Purtroppo però la sua pagina è stata eliminata da Facebook e Shawn, temendo di perdere tutti i suoi follower contatta subito i moderatori del social.

Il Double Dragon Barcade come avrebbe dovuto essere

La Barcade Inc. gli ha fatto causa per violazione di diritti sul nome e dovrà cambiare subito il logo altrimenti dovrà affrontare un processo. Non essendo a conoscenza che il marchio fosse registrato, Shawn chiede la possibilità di pagare una royalty e poter usare il nome Barcade ma gli viene negata anche questa possibilità dagli avvocati della società detentrice del nome registrato. Poteva usare tutti i nomi che voleva ma Barcade rimane ad uso esclusivo della compagnia.

Questo accade perché si vuole dare importanza al marchio, dice l’avvocato Joseph Mandour, che tutela i diritti del marchi per la Barcade Inc. e spiega:

“Se non si tutelasse a dovere il marchio questo perderebbe di importanza e molti altri imprenditori sarebbero incentivati ad usare il logo per i propri scopi. Sarebbe difficile dimostrare in giudizio che la Barcade Inc. tutela il proprio logo e ogni marchio concesso in licenza sminuirebbe l’importanza del marchio stesso.”


Ma in Italia?

Da noi le cose sono diverse. Per mettere dei videogiochi in un bar bisogna avere il nullaosta ministeriale rilasciato dalla prefettura. Inutile dire che tutti i giochi arcade con la Pandora sono illegali e se viene fatto un controllo si può arrivare a multe salatissime da parte dei detentori dei diritti di autore dei giochi. Sopratutto Nintendo e SEGA sono molto agguerriti e hanno fatto chiudere diversi siti che permettevano il download di ROM.
Ma torniamo ai giochi originali. Alcune voci di corridoio sembrano acconsentire di poter mettere videogiochi arcade ad uso gratuito senza bisogno di alcun documento ma quest’ultimi devono essere senza gettoniera e deve essere ben visibile la possibilità di giocare gratuitamente.
Purtroppo non abbiamo conferme in merito a queste voci e stiamo cercando di dare seguito a questa opportunità. 


A Roma c’è un bellissimo locale, fra i primi in Italia, dove fra ottimi hamburger e una spumanti birre puoi fare una sfida a Metal Slug o a Street Fighter II.


I titolari hanno saputo rendere ancora più coinvolgente l’atmosfera creando serate a tema cosplay e moltissimi giovani e non più giovani si ritrovano a giocare, mangiare e divertirsi.


Trovate tutto nella loro pagina Facebook
Io spero che locali come questo siano sempre più presenti nel nostro territorio a discapito di sale VLT che producono povertà e malattie croniche oltre che rovinare intere famiglie. 
Vi ringrazio per l’attenzione e vi prego di lasciare un commento se l’articolo vi è piaciuto
Antonio

Credits: freakandverynice