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Tetris il gioco più famoso del mondo diventa Storia


Tetris ha fatto la storia
Il videogame di Tetris è apparso nelle scene mondiali nel 1988 e da allora il gioco è diventato famoso in tutto il mondo. La storia del suo creatore e di come è stato realizzato viene ora trasformata in un film con protagonista Taron Egerton. Il produttore del film sarà Matthew Vaughn, già produttore di Rocketman di cui l’attore è stato la star nella passata stagione cinematografica.

Le riprese sono iniziate a Glasgow, in Scozia, ed Egerton ha condiviso il suo nuovo personaggio sul suo profilo Instagram di Taron Egerton (@taron.egerton)
L’uscita del film è prevista per il 2021. Quindi, in previsione, abbiamo pensato di esaminare i modi in cui Tetris ha fatto la storia negli oltre 35 anni in cui è esistito.

Tetris è stato il primo videogioco giocato nello spazio Nel 1993, il cosmonauta russo Aleksandr A. Serebrov viveva sulla stazione spaziale Mir. Durante i suoi 196 giorni nello spazio, si divertiva durante i periodi di inattività giocando a Tetris su un Nintendo Game Boy.
Di conseguenza è diventato il primo videogioco mai giocato nello spazio. Ha anche il primato per essere il gioco con più porting della storia danto da entrare nel primato mondiale delle conversioni per console e computer casalinghi. Probabilmente l’avrete giocato su molte piattaforme diverse, incluso su una cabinato arcade. Secondo il Guinness World Record dei primati, Tetris è arrivato su almeno 65 piattaforme diverse contando solo le conversioni ufficiali Poiché ha una lunga storia di pirateria (è uscito dall’Unione Sovietica e in Occidente senza licenza ufficiale), è probabile che ci siano anche molti porting non ufficiali del gioco.

Tetris e la sua storia

Non vi siete mai chiesti com’è stato concepito Tetris? Magari lo sapete già, ma vista l’imminente uscita del film ecco la vera storia di Tetris.
Aleksej Pajitnov era un ingegnere elettronico Moscovita e nella prima metà degli anni 80 lavorava presso la Dorodnicyn Computing Centre. Il suo compito era quello di calcolare le rotte dello Sputnik per fare in modo che non finisse fuori orbita, insomma un lavoro molto importante in epoca di Guerra Fredda. Aleksej lavorava 14 ore al giorno davanti ad un computer e nelle pause si divertiva a giocare al suo puzzle preferito, il pentamino, una sorta di 12 tessere geometriche formate da cinque cubi con i quali ci si doveva cimentare alla ricostruzione di rettangoli incastrando le 12 tessere fra loro perfettamente.

Era diventato talmente bravo nel completare i rettangoli che, per far passare il tempo ancora più velocemente, si chiese se fosse possibile trasferire il pentamino sul computer. Per mesi, durante le pause, Aleksej lavora ininterrottamente al suo progetto personale, fumando quantità enormi di sigarette. Purtroppo il progetto non avanza perché ha delle enormi difficoltà di memoria per le 12 tessere. Ecco che gli viene un’intuizione geniale, togliere un quadrato dal pentamino così da trasformarlo in 4 cubi che a sua volta formano 7 tessere geometriche, praticamente un tetramino! Il primo passo era stato fatto verso la composizione del gioco ma mancava ancora la fase più importante. Come far entrare in gioco le tessere? Amante della scienza, fece un salto a ritroso nel tempo passando in rassegna tutte le grandi scoperte scientifiche che hanno portato al livello tecnologico attuale l’umanità. Ecco che ripensando ad un grande scienziato Inglese, ad Aleksej gli si accende una lampadina.
La gravità può essere una soluzione!
Ecco che il gioco prende forma. Far cadere uno alla volta i tetramini e manovrarli durante la caduta in modo da formare una riga completa, la quale svanisce lasciando spazio al resto dei blocchi usati per concepirla. Eh, difficile da spiegare ma semplice da giocare. Adesso il gioco è creato, non resta che provarlo. Aleksej gioca e si diverte moltissimo durante le pause di lavoro e i suoi colleghi sono incuriositi da questo suo nuovo gioco, tanto che gli chiedono di provarlo. In quel periodo, tutto l’ufficio della Dorodnitsyn giocava a…? Mancava ancora il nome. Che nome dare ad un gioco derivante dal pentamino ma che effettivamente è un tetramino? Arriva in soccorso un’altra passione di Aleksej, il tennis. Decide così di mettere insieme le parole tetramino e tennis formando l’ormai inconfondibile nome Tetris.

Tetris


Aleksej nacque in Russia nel 1955 e non aveva mai pensato alla possibilità di guadagnare tramite una sua invenzione, non era concepibile per un russo una cosa del genere, anche perché se lo avesse fatto avrebbe sicuramente fatto i conti con la giustizia Russa la quale deteneva tutti i diritti dei suoi abitanti. Ecco perché, da li a poco, Tetris era presente in tutti gli uffici di Mosca arrivando fino ai confini della Siberia e facendo parlare di se in ogni angolo dello sterminato stato dell’Unione Sovietica. Come sapete, nella prima metà degli anni 80 la Russia era fortemente presente in Europa, sopratutto negli stati dell’est, tra cui l’Ungheria. Una copia di Tetris arrivò nell’ufficio dell’Istituto della Scienza e della Tecnologia di Budapest.
Facciamo un passo indietro e parliamo di Ernő Rubik che negli anni 70′ creò uno fra i più importanti rompicapi del mondo, venduto in quasi tutti i paesi del globo e divenuto per eccellenza un prodotto iconico degli anni 80′. Rubik e le sue invenzioni resero l’Ungheria un centro importante per il commercio dei giochi in Europa e molte aziende inviarono i loro commerciali nella capitale Ungherese. Nel primo trimestre del 1986 arriva un giovane imprenditore a Budapest di nome Robert Stein, fondatore dell’Andromeda Software e incappa immediatamente nel gioco inventato nella fredda e cupa Russia.
Stein racconta:

Mi trovavo in un’enorme stanza circondata da PC dove scorrevano giochi di ogni genere. In fondo alla stanza ce n’era uno che mi incuriosiva particolarmente, era diverso dagli altri. Raffigurava dei mattoncini che scendevano dall’alto ad incastrarsi per formare delle righe. Quegli spazi vuoti mi davano un sentimento incompiuto che mi esortavano a giocare e giocare per riempirli. Capii subito l’enorme potenziale di quel gioco

Robert Stein contattò subito i dirigenti del Computing Centre, ma erano troppo presi alla meccanica quantistica e soprattutto alla Guerra Fredda per occuparsi di un videogioco e passarono il tutto all’inventore di Tetris, Aleksej. Robert sfoggiò subito le armi pesanti e mise sul piatto 10.000 sterline per bloccare i diritti di utilizzo. Il russo non aveva nemmeno idea di cosa fossero i diritti di utilizzo di un gioco. Il suo Tetris lo potevano giocare tutti, era di dominio pubblico nel suo mondo. Ecco che in un Inglese stentato rispose “Ne possiamo parlare” ma Stein fraintese in qualcosa che gli faceva più comodo come un accordo su tutto.

Robert Stein ritorna in Inghilterra e contatta subito la Mirrorsoft. A capo della casa software Inglese c’è un certo Robert Maxwell. Vi dicono niente le famose cassette da registrare Maxwell?

Parliamo di uno fra i più potenti uomini d’affare Inglesi, con mani in pasta nel governo Britannico, negli affari oltreoceano e nell’editoria. Ecco perché appena vide il gioco inventato da Aleksej vi vide subito un guadagno garantito, da lungimirante il quale era. Diede subito in mano ai suoi tecnici il gioco per migliorarlo, gli fece creare una confezione che gli calzava a pennello, modificò la grafica del gioco abbellendola e mise il tutto in commercio con una campagna pubblicitaria enorme che elencava le meraviglie del gioco e mettendo in risalto l’origine Russa.

Tetris

Proprio adesso arrivano i guai.
Sembrava tutto troppo bello per essere vero. Un gioco pagato poco o nulla stava per essere lanciato sul mercato quando una società sconosciuta chiamò Robert Stein dicendogli che lui non aveva nessun diritto per poter vendere Tetris nel mondo. L’imprenditore a capo dell’Andromeda Software cercò di capire chi fosse questa società di cui non aveva mai sentito parlare e con suo enorme dispiacere venne a conoscenza della Ėlektronorgtechnika meglio conosciuta col nome di ĖLORG, società pubblica Russa che deteneva tutti i diritti per l’importazione ed esportazione dell’Unione Sovietica di hardware e software per computer.
E chi lo dice adesso a Maxwell?
Nel frattempo il Magnate inglese voleva ottimizzare al massimo gli introiti e analizzando chi potesse giocare di più al gioco capì che la soluzione corretta era di creare una versione da console dove il gioco era più immediato e veniva acquistato in maggiori copie. Contattò Atari la quale mise Randy Broweleit a capo del progetto. Quest’ultimo migliorò ancora la grafica e il gioco rendendolo ancora più invitante e bello. Ed Logg, lo sviluppatore messo a capo del progetto da Atari, in un’intervista fece notare che la versione da console di Tetris era stata riscritta da zero, non era stato usato nessun codice sorgente del gioco originale. Quando gli chiesero a quale versione lui preferirebbe giocare, rispose che la versione per Nintendo aveva una grave mancanza logaritmica nell’aumento di livello ogni qualvolta si progredisse di livello.
Da questa intervista capite benissimo come era accesa la lotta, anche tra gli sviluppatori del gioco, per avere la versione più bella di Tetris.

Tetris

Nel franttempo il mercato dei videogiochi più fiorente degli anni 80 non sta di certo a guardare. Henk Rogers era un manager assunto da Nintendo per scoprire nuovi giochi da commercializzare e recatosi al Consumer Electronics Show in America si imbatte immediatamente nel Tetris di Atari. È amore a prima vista e passa in rassegna tutti i suoi contatti fino a che non arriva a Stein. Quest’ultimo, per nulla spaventato dalle pressioni Russe vende i diritti a Nintendo per poter produrre il gioco per PC e console in Giappone e la ÈLORG in tutto questo non vede un centesimo. Infatti Robert Stein aveva fatto un accordo precontrattuale con la ĖLORG dove avrebbe dovuto pagare degli anticipi 3 mesi dopo la firma dello stesso. Dopo 8 mesi Nikolaj Belikov, presidente della ÈLORG non aveva visto un soldo e incominciò a preoccuparsi dopo aver letto l’accordo precontrattuale. L’accordo era datato 10 Maggio 1988! Ma non è tutto
Sapete tutti quanto metodici sono i Giapponesi e all’epoca erano pronti per lanciare sul mercato il Nintendo Game Boy e lo volevano vendere in abbinata al gioco di Tetris visto il successo planetario.

Tetris

Per essere sicuri che tutto fosse in regola vollero assolutamente fare un contratto con i Russi e l’unica persona a cui poterono rivolgersi era Robert Stein. Hank Rogers, nei panni di Nintendo chiese a Stein di poter intercedere per avere un contratto privato fra ÈLORG e Nintendo e il magnate dell’Andromeda Software accettò previo pagamento di 25.000 dollari! Che furbacchione!
Passano i mesi ma nessuno ha un contratto vero e proprio in mano e le tre persone che hanno guadagnato da Tetris decidono di andare alla fonte, la ÈLORG! Il 22 Febbraio 1989, Nikolaj Belikov riceve la richiesta di essere incontrato da tre diverse persone arrivate da tre parti diverse del mondo, ma il presidente non sa chi siano queste persone e capisce appena in tempo che non deve assolutamente farle incontrare negli uffici della ÈLORG.
Stein Robert ha intascato soldi da tutte le parti e vuole concretizzare il contratto per continuare a guadagnare.
Kevin Maxwell, figlio viziato dell’uomo d’affari Inglese vuole fare i compiti che il padre gli ha assegnato
Hank Rogers è l’unico vero appassionato di videogiochi a cui piacerebbe conoscere l’inventore del gioco e stringere un accordo che dia un buon compromesso per entrambe le parti. Ecco cosa disse di lui Aleksej quando conobbe Hank:

Conobbi questo uomo d’affari che mi espose chiaramente quali erano gli interessi che la sua società aveva per Tetris. Ma capii subito che era un’appassionato di videogiochi come me perché finimmo a parlare dei nostri interessi invece che dei contratti.

Era fatta I Giapponesi si aggiudicarono il contratto e i diritti di Tetris approdarono nel Sol Levante.
Al ritorno di Kevin Maxwell, il padre apprese del fallimento del figlio e andò su tutte le furie. Mise in campo tutte le su influenze politiche e mandò una missiva a Nikolaj, accusandolo di aver mal gestito l’affare Tetris e di essere responsabile di aver messo in crisi i rapporti diplomatici tra i due paesi. Aggiunse che avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere per far arrivare la documentazione nella scrivania di Gorbachov. Il presidente della ÈLORG era preoccupato e non sapeva cosa avrebbe potuto succedere. Poco dopo viene contattato dal KGB e li viene ordinato di andare ai piedi di Maxwell per chiedere scusa, ritirare le accuse di far sapere tutto a Gorbachov previo firma del contratto con la Mirrorsoft!
Ormai siamo vicini al fatidico Novembre 1989 e il caso Tetris in Russia si sta sgretolando perché ci sono affari interni molto più importanti da sbrigare. Nikolaj è salvo, la sua reputazione pure, ma il caso Tetris è tutt’altro che chiuso.
Nel 1990 Tetris vende 70 milioni di copie in tutto il mondo
Atari e Nintendo si stanno scannando a suon di carte bollate per i diritti del gioco che sta facendo impazzire tutti i gamer dell’epoca. La casa Nipponica ha però una carta vincente ed è il contratto con l’ex Unione Sovietica che lo vedrà come vincitore della causa poco più tardi. Le vendite pendono il volo e arrivano a 70 milioni di copie vendute, ma di quei soldi Aleksej non aveva visto nemmeno un centesimo. Ci pensa l’amico Hank Rogers, che nel 91′ lo aiuta a trasferirsi in America e cerca di aiutarlo a investire la sua bravura nella creazione di videogiochi. Non solo, Hank lo aiuta anche a far riconoscere i suoi diritti per Tetris che solo nel 1996 gli vengono riconosciuti. Ad oggi Tetris ha venduto una cosa come 130 milioni di copie in tutto il mondo e una piccola parte di questi introiti può essere data al suo vero creatore, l’unico che dentro ad un gioco non ha visto un guadagno, non ha visto un’opportunità, ha visto semplicemente un modo per passare il tempo in allegria.
Mi rivolgo a tutti i commercianti di arcade, retrogaming e vari. I videogiochi del passato sono fatti per sognare, non rovinate anche questo piccolo mondo che ci siamo ritagliati, non fate Stein e nemmeno Maxwell.

Siate Hank Rogers

Credits: freakandverynice