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La Guerra del Fumo in Sala Giochi


Alla fine degli anni 80, le sala giochi erano dei luoghi bui e pieni di fumo.

Chiunque si ricorda il numero spropositato di sigarette che venivano fumate all’interno dei locali e tutti si ricordano i posaceneri che venivano inseriti nelle plance comandi dei giochi per appoggiare le sigarette mentre si giocava.

In America non venivano messi i posacenere ma si attaccavano delle coperture in plexiglass sopra le plance comandi per non rovinare le grafiche e i pulsanti.

Questo per farvi capire che tutti sapevano che i giochi erano destinati ai ragazzini ed erano consapevoli che fumavano viste le precauzioni dei noleggiatori per proteggere i giochi. Ma, mentre in Italia non c’era nessun problema se un giovane ragazzo fumava, in America il problema non passava inosservato e le varie associazioni lottavano ogni giorno per bloccare pubblicità mirate a far fumare i giovani.

Nel 1989 la SEGA decise di pubblicare Super Monaco GP, un gioco di Formula 1, il più realistico possibile. Tanto realistico che le pubblicità che si potevano vedere nelle gare in quegli anni furono riportate nel gioco con delle piccole modifiche per non intaccare il copyright e quindi sborsare dei soldi in diritti. Ecco che i marchi più importanti si trasformarono di poco, facendo capire il senso della marca, ad esempio  “Fosters” è diventato “Hosters”, “Ford” è diventato “Fodo”, “Mobil 1” si è trasformato in “Modil 2”, “Marlboro” è diventato “Marlbobo” e “Canon” è stato ripensato come “Conan”.

Super Monaco GP

Qui iniziano i problemi per SEGA. L’associazione Doctors Ought to Care denuncia alla Trade Federal Commission degli Stati Uniti la sponsorizzazione delle sigarette ai minori sotto forma di gioco, accusando che in una partita media, la scritta incriminata si può leggere 50 volte! A seguito di questa denuncia, la Philips Morris prende la palla al balzo e fa causa alla SEGA. Ovviamente è una denuncia di facciata per ripulire la sua immagine, ma con i Giapponesi ci va giù pesante. Chiede l’immediata cessione delle vendite e il ritiro immediato di tutti i giochi dalle sala giochi Americane.
La casa Nipponica fa ammenda e cerca di attutire il colpo facendosi carico di creare un kit di conversione che andrebbe a coprire tutti i marchi incriminati grazie ad un chip da sostituire nella scheda gioco assieme ad una serie di adesivi che andrebbero a coprire il color rosso della McLaren con un adesivo blu.

Potete vedere l’adesivo blu in alto applicato in un secondo momento per nascondere quello rosso identificativo del marchio. Nel volante invece ancora i colori originali.

La Guerra del Fumo in Sala Giochi

Ad ogni cliente SEGA che aveva acquistato il gioco fu inviato un pacco contenente il kit di conversione e questa lettera che abbiamo ritrovato dentro ad un mobile

The enclosed conversion kit must be applied to your Super Monaco GP …
La Guerra Del Fumo in Sala Giochi
Enclosed is a conversion kit for Super Monaco GP …
Super Monaco GP: Rom Replacements


Come potete leggere dalle lettere la SEGA fece il suo dovere. Oltre a spiegare la necessità e la prontezza di svolgere il lavoro, nella terza pagina, veniva spiegato quale chip doveva essere sostituito per portare a compimento la conversione, ma non fu abbastanza. Nel 1991 la Philips Morris fece causa alla SEGA chiedendo la distruzione di tutti i videogiochi incriminati e chiese un risarcimento milionario. Da Parte sua, SEGA iniziò subito una trattativa che ebbe la luce l’anno successivo (veloce, vero?). La conciliazione prevedeva che SEGA scrivesse per tre mesi consecutivi, sulle maggiori riviste di giochi d’intrattenimento, di farsi carico del pagamento di 200 $ a tutti i proprietari del gioco che avessero cambiato il kit di conversione inviato in precedenza restituendo il chip incriminato con le pubblicità delle sigarette. Da questo accordo la Philips Morris ne uscì ripulita, l’allora vicepresidente John R. Nelson dichiarò:

Questo accordo è importante per Philip Morris perché elimina di fatto i loghi del nostro marchio Marlboro da un videogioco arcade utilizzato dai bambini.

In Italia, invece, continuammo a giocare come se nulla fosse e continuammo anche a fumare sempre di più, in ogni luogo fino alla legge Sirchia del 2005, presentata da Umberto Veronesi come DDL 3 anni prima. Paradossale ma la campagna contro il fumo passò anche dalle sala giochi arcade!

Grazie infinite per aver letto questo articolo e se vi è piaciuto vi chiedo la cortesia di condividerlo affinché più persone possano conoscere l’enorme cultura che si nasconde dietro i videogiochi.

2 Risposte per “La Guerra del Fumo in Sala Giochi”

  • Author’s gravatar
    Davide, 10 Dicembre 2023 alle 19:32

    Ne avete 1 da vendere?? Grazie

    • Author’s gravatar
      superadmin, 17 Dicembre 2023 alle 19:51

      Si certamente, lo trovi qui

Credits: freakandverynice